lunedì 27 febbraio 2012

coerver coaching: MIRROR MOVES 1-2

http://www.adidasonside.com.au/Video/286557,coerver-coaching---mirror-moves-1.aspx
http://www.adidasonside.com.au/Video/286558,coerver-coaching---mirror-moves-2.aspx









NOZIONI DI IGIENE DELLO SPORT





L’igiene dello sport rientra nel grande capitolo della medicina preventiva cioè quella branca della medicina che ha lo scopo di garantire lo stato di salute del soggetto sportivo. Tale prevenzione sarà rivolta sia a ridurre il rischio di infortuni, sia alla riduzione di tutti quei rischi che andrò ad elencare, che si trovano in una attività sportiva.



I rischi connessi all’attività sportiva si possono classificare in 4 gruppi:



  1. Rischi connessi alle condizioni climatico-ambientali
  2. Rischi connessi algi orari di allenamento
  3. Rischi di contagio di malattie infettive
  4. Rischi connessi alle malattie febbrili



Per quel che riguarda i rischi connessi alle condizioni climatico-ambientali bisogna tener presenti 2 fattori legati all’ambiente che può essere caldo e umido o freddo. Nel caso di ambiente caldo-umido sappiamo che dato che il calore prodotto dall’attività fisica viene eliminato con l’evaporazione e se la temperatura ambientale è superiore a quella corporea, il meccanismo dell’evaporazione viene ridotto in presenza di umidità e quindi si può avere un rischio di ipertermia come crampi, nausea e fatica addirittura un colpo di calore cioè confusione mentale, disorientamento, ecc. Ciò si può prevenire grazie ad un adeguato abbigliamento e una adeguata idratazione.

In presenza di temperature basse invece, la dispersione di calore può portare ad un abbassamento della temperatura del corpo e quindi oltre ad influire inizialmente sull’attività fisica, può arrivare all’ipotermia se la temperatura corporea scende sotto i 35°. Va tenuto presente che ci sono comunque delle variabili individuali nella tolleranza al freddo cioè condizioni limite come la magrezza, la fatica e patologie pregresse e nel gioco del calcio raramente si presentano tali condizioni. Anche questo caso è risolvibile grazie ad un buon abbigliamento tecnico e ad una buona messa in azione.



I rischi connessi all’orario di allenamento hanno una notevole importanza soprattutto per il mantenimento dello stato di benessere e sono molto importanti le relazioni tra orario pasti e orario dell’allenamento che spesso (come nelle categorie dilettanti o giovanili) non sono conciliabili. Ricordiamo che l’attività fisica non andrebbe mai intrapresa prima che siano passate 3 ore dall’ultimo pasto e che tale pasto sia fornito principalmente di carboidrati.



Parlando di rischi di contagio di malattie infettive analizziamo innanzitutto i tipi di malattie che potrebbero in qualche modo avere una relazione con l’attività sportiva. L’AIDS o l’EPATITE ad esempio sappiamo che si trasmettono col sangue e per via sessuale e fortunatamente ad oggi sono stati riportati pochissimi casi di contagio durante la pratica sportiva. Tuttavia nel gioco del calcio ci sono delle misure particolari da adottare e che sono ovviamente tese ad evitare qualsiasi contatto col sangue: ad esempio l’uso di parastinchi, che proteggono le gambe che sono soggette a rischi traumatici, oppure se un giocatore perde visibilmente sangue viene allontanato dal campo per le cure del caso; non si utilizzano spugne o secchi ma solo materiale monouso, ecc.

Molto più frequente invece, soprattutto in età giovanile è la MONONUCLEOSI che è una malattie virale e si trasmette attraverso la saliva. Essa comporta febbre, mal di gola e malessere generale e dato che si trasmette tramite la saliva si dovrebbe evitare di bere dalla stessa borraccia o bottiglia. Tale malattia nella maggior parte dei casi si risolve in circa 2-4 settimane ed in caso di mononucleosi il ritorno alla pratica deve avvenire dopo almeno una settimana dalla scomparsa completa dei sintomi.

Poi abbiamo la MICOSI che non è  altro che un infezione cutanea prodotta dai miceti o funghi che si localizzano a livello dei piedi e che viene contratta generalmente per la mancanza di banali norme igieniche, come camminare scalzi nelle docce e nello spogliatoio o tramite scambi di accappatoi o asciugamani. Tale infezione è favorita anche dall’ambiente caldo-umido che si trova nella calzatura sportiva che è a contatto con la sudorazione e sarebbe buona norma usare dei prodotti antimicrobici.

E non dimentichiamo la MENINGITE la cui causa può essere infettiva (batteri, virus, miceti, parassiti).



Infine abbiamo i rischi legati alle malattie febbrili  che rappresentano la causa più comune di interruzione dell’attività fisica. Tra le forme più frequenti abbiamo l’influenza e le varie sindromi influenzali e le faringo-tonsilliti. Essenzialmente diciamo che l’influenza dev’essere combattuta solo se supera certe temperature tipo 38/38.5° con antipiretici o antiinfiammatori e il ritorno alla pratica dovrebbe avvenire dopo la completa risoluzione della malattia altrimenti si potrebbero aggravare alcuni organi o muscoli tra cui anche il cuore. Stesso discorso per le faringo-tonsilliti che si presentano in 2 forme: virali e batteriche. Nelle prime quasi sempre si usano antiinfiammatori mentre nelle forme batteriche ci vuole sempre riposo assoluto e trattamento antibiotico vanno attentamente valutate perché si possono avere complicanze anche a livello renale.

TESINA presentata all'esame finale del Corso UEFA B

MATERIA: Medicina dello Sport

DOCENTE: Dr. Mazzoleni Luigi

CORSISTA: Lacialamella Tommaso







domenica 19 febbraio 2012

"Il metodo Coerver Coaching e...il suo sviluppo in Italia"

Nella Scuola Calcio dell'A.c.d. Olgiate Olona si insegna il Metodo Coerver Coaching, il metodo N°1 al mondo per l'insegnamento della tecnica di base nel giuoco del calcio.

Negli anni ‘70 il grande allenatore dell’Olanda, Wiel Coerver, puntò a migliorare l’abilità del calcio individuale e a sviluppare dei giocatori che fossero più efficaci nella fase offensiva, creando un nuovo modo di insegnare la pratica del calcio.

Il metodo Coerver Coaching per prima cosa analizza i grandi giocatori attraverso dei video e arriva alla conclusione che molte delle loro abilità nell’“uno contro uno” e nel controllo di palla possano essere sezionate ed insegnate a molti giocatori.
Da queste poche mosse dei grandi giocatori, Wiel Coerver e il suo presidente concepirono centinaia di esercizi individuali e di gruppo e giochi che formarono le basi dei prodotti e degli eventi del Coerver Coaching.
 
Il centro studi e ricerche del Coerver Coaching Italy ha sviluppato in questi mesi la medesima tecnica per il ruolo del difensore/difendente approntando la cosiddetta "Piramide del Difensore".
 
In queste settimane ad Olgiate presso il campo sintetico dello Stadio Gambini i responsabili del Coerver aggiornano tutti gli allenatori della Scuola calcio e del settore giovanile sulla metodologia.
 
Ad Olgiate si crede molto in questo metodo e ricordo che siamo ACADEMY COERVER!!!
 
 
Di seguito alcune foto scattate sabato 18 febbraio 2012 in occasione della seconda giornata di aggiornamento tecnico.
 





 

lunedì 13 febbraio 2012

ESERCITAZIONE COERVER COACHING

ESERCITAZIONE PER LA TECNICA ANALITICA E APPLICATA





TITOLO: SCAMBIO, TIRO E INSEGUO





SVOLGIMENTO: In un campo di dimensioni 15x30 i giocatori in possesso di palla partono in conduzione per 3/4 metri e trasmettono la palla al compagno posto di fronte a loro il quale riceve e scambia (1-2) liberando il compagno per il tiro. Appena il giocatore tira in porta va a rincorrere  il giocatore del lato opposto che  effettua lo stesso esercizio (passaggio e scambio per il tiro) al momento del tiro del giocatore precedente e così via per una decina di tiri e poi si cambiano uomini in mezzo.



VARIANTI: Utilizzo dei coni (2) al posto dei compagni e gioco in conduzione puntando il cono di fronte a loro e arrivati effettuano una finta o un dribbling e calciano in porta.

Oppure utilizzare i compagni posti nel mezzo come difensori passivi ed effettuare un dribbling o finta su di essi e calcIare in porta; successivamente attivi e sviluppare anche una situazione di 1>1.



OBIETTIVI TECNICI DELL’ESERCITAZIONE: Trasmissione della palla, ricezione, tiro in porta, conduzione, cambi di direzione,1>1



OBIETTIVI FISICI: Capacità condizionale Velocità.






TOMMASO LACIALAMELLA (ESERCITAZIONE COERVER COACHING SPEED).




venerdì 3 febbraio 2012

APPUNTI:...Parliamo di Lettura della Partita

Per un allenatore è davvero importante saper "leggere" ed "analizzare" una partita.
Se parliamo di categorie professionistiche tipo la serie A, l'allenatore ha forse il compito un pò più agevole in quanto oggi sono numerosi gli addetti ai lavori attorno al Mister, i cosiddetti "tattici" che leggono e analizzano le varie partite della squadra in questione.
Se invece parliamo di squadre dilettanti , a tutti i livelli, questo compito diventa più arduo e la bravura dell'allenatore trova terreno fertile se si tiene conto e ci si sofferma su molti  aspetti riguardanti la lettura della partita.Bisogna prima distinguere le due cose: la Lettura viene fatta prima e durante la partita, mentr l'Analisi viene fatta su una o più partite. A mio parere nella lettura della partita bisogna crearsi una specie di questionario mentale per sapere come agire su quello che andremo ad osservare ad esempio:

  • qual'è il sistema di giuoco adottato dalle squadre e se i compiti che ho assegnato ai giocatori vengono rispettati;
  • quale delle 2 squadre ha un vantaggio territoriale nel possesso palla;
  • è importante sapere quali sono i giocatori determinanti nella squadra avversaria, determinanti sia in maniera positiva sia in maniera negativa;
  • quali sono le zone offensive più pericolose;
  • qual'è la zona del campo dove viene perso più volte il pallone;
  • controllare se in fase difensiva vi è una buona copertura;
  • qual'è il contributo degli attaccanti in fase difensiva e il contributo dei difensori in fase offensiva;
  • guardare la squadra avversaria se attua la difesa "a  zona" o gioca "a uomo";
  • vedere se attuano pressing e in quale zona (stanno alti o bassi);
  • valutare quanto sono determinanti i singoli giocatori;
  • valutare se la squadra avversaria è compatta o allungata e quindi cercare di capire il perchè, se è una tattica usata o sono stanchi...;
  • controllare bene come si sviluppa un'azione cioè si sviluppa con una fitta rete di passaggi oppure con dei passaggi lunghi in profondità, in ampiezza o con inserimenti dalle retrovie, ecc..;

queste sono secondo me alcune domande da porsi in panchina durante la gara o prima se si conoscono gli avversari. Inoltre, la lettura deve avvenire anche in fase di allenamento, dove si provano le varie situazioni e soprattutto si correggono minuziosamente i comportamenti errati se ce ne sono stati.


Tommaso Lacialamella, Allenatore di Base UEFA B (All. Giovanissimi '98 A.c.d. Olgiate Olona VA)