lunedì 19 marzo 2012

"Accenni di ......Leadership"

La leadership può essere definita come la capacità di influire sul comportamento del singolo o del gruppo in vista del raggiungimento di obbiettivi programmati o prefissati. Per questo il compito primario di un buon leader è quello di garantire le migliori opportunità in modo che ciascun atleta possa esprimere il proprio meglio e metterlo al servizio della squadra.

Chiaramente la possibilità di incidere sul comportamento degli altri è conseguente al possesso di doti psicologiche peculiari. Infatti allenare vuol dire essere capaci di tessere relazioni e rapporti interpersonali. Anche se si è in possesso di qualità tecniche o altre abilità è fondamentale ma non può essere sufficiente per essere un buon leader. Innanzitutto bisogna esserne legittimati dal gruppo, cosa che molte volte avviene tacitamente. Per ottenere la stima degli altri è importantissimo accogliere le individualità e saperle valorizzare.

L’allenatore deve tendere a comportarsi da leader e deve essere dotato di intelligenza, flessibilità, fiducia in sé, persuasività, ecc, deve individuare e collaborare per risolvere i problemi e conquistare la fiducia degli altri oltre a possedere un buon self-control e diffondere autostima. Accanto a queste importanti qualità quella che caratterizza più di tutte il grande leader è l’empatia cioè la capacità di farsi interprete dei bisogni dell’altro, osservando e dimostrando di ascoltare le esigenze altrui.

Oltre a queste qualità appena descritte vanno prese in esame anche altre componenti cioè lo stile della leadership, le qualità dei giocatori a disposizione e i fattori legati alle situazioni. Per quanto riguarda lo stile diciamo che nei vari stili di allenamento ci sono fondamentalmente 2 modalità di gestione e sono lo stile autoritario e lo stile democratico: tali stili sembrano antichi invece è dimostrato che un ottimo leader deve saper fare uso di entrambe a seconda delle necessità.

Un'altra variante sarà la qualità dei giocatori la quale comporterà un ulteriore adattamento dell’allenatore: un allenatore deve valutare attentamente le varie personalità e cercare insieme una meta comune con i vari aspetti motivazionali che ne conseguono e tenendo presente se si hanno giocatori giovani, giovanissimi o adulti e scarsamente motivati, ecc.

In ultimo i fattori situazionali che riguardano ad esempio le caratteristiche del gruppo sia in termini qualitativi che quantitativi e l’allenatore dovrà valutare con molta sensibilità questi aspetti: infatti una cosa è aver a che fare con un piccolo gruppo e un'altra è avere a che fare con un gruppo numeroso in quanto quest’ultimo implicherà la necessità o meno di uno o più collaboratori che naturalmente andranno coordinati.

Un altro fattore importante è dato anche dalla storia del Team cioè l’identità societaria e per questo i giocatori saranno i portatori della tradizione e l’allenatore dovrà anche qui rapportarsi alle varie realtà culturali specifiche.

Naturalmente tutti questi fattori depongono a favore dell’allenatore, in quanto acquisendo una modalità gestionale elastica passi da un modo di dirigere DIRETTIVO ad un modo DEMOCRATICO.

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